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Safari del Nord: il Parco Nazionale di Ngorongoro

COSA POSSO FARE? Safari di giorno e di notte, fotosafari, visitare la Gola di Olduvai detta anche la “Culla dell’umanità”, visitare un villaggio Maasai.

Quando è meglio andare?

  • Tra dicembre e marzo (breve stagione secca) e tra giugno e ottobre (lunga stagione secca) per ammirare i "Big Five" nel famoso Cratere;
  • Febbraio, inizio marzo, quando gli animali della Grande Migrazione si raggruppano nella vasta pianura della savana per far nascere i loro cuccioli.

Cosa vedo?

  • I “big five” (elefante, bufalo, leone, leopardo, rinoceronte);
  • La Gola di Olduvai e le impronte fossili a Laetoli;
  • Il vulcano attivo Ol Doinyo Lengai (il monte di Dio);
  • Villaggi Maasai.

Il Parco di Ngorongoro (NCAA)

Il Parco di Ngorongoro si trova nel Nord della Tanzania, fa parte integrante dell’ecosistema del Parco Serengeti, ed è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Ngorongoro non è un parco gestito come gli altri, è un’Area di Conservazione che viene amministrata in modo diverso, per esempio alla popolazione Maasai viene riconosciuto il diritto di risiedere nel territorio e di spostarsi liberamente. L’Area offre un’incredibile varietà di paesaggi: altipiani, pascoli, crateri, foreste, cascate, laghi, un vulcano e savane; un importante sito archeologico, la Gola di Olduvai; probabili e indimenticabili incontri con i Maasai e una ricca concentrazione di animali.

Il cratere

Il cratere di Ngorongoro è un’enorme caldera vulcanica formatasi circa due milioni e mezzo di anni fa per il collasso del vulcano ormai inattivo. Un anfiteatro largo venti km. con pareti alte seicento metri che ospita una incredibile quantità di animali, tra cui appunto i “big five” ovvero i “grossi cinque”: elefante, leone, leopardo, bufalo e rinoceronte. Quest’ultimo, pur presente nel Serengeti, dove è raramente avvistabile e solo da lontano, si può ben osservare nel cratere. Lo spettacolo continua con gnu, bufali, ghepardi, zebre, iene e altro ancora, e una grande varietà di uccelli tra cui migliaia di fenicotteri rosa, poiane, falchi, struzzi, aquile. Il cratere, in certo qual modo, offre tutto ciò di cui abbisognano gli animali, una sorta di paradiso in terra, ma può anche essere fonte di maggiori e sanguinose lotte per la sopravvivenza.

La Gola di Olduvai e la duna di sabbia (shifting sand dune)

La Gola di Olduvai, denominata anche "la culla dell'umanità", è il luogo dove si dice cha abbia avuto inizio la storia dell'uomo.
In questo posto magico nel 1959 il famoso paleontologo e archeologo inglese Dr. Louis Leakey e sua moglie Mary hanno per caso ritrovato i resti di un ominide che denominò Zinyanthropus boisei (oggi considerato come una specie del genere Australopithecus), e quelli di Homo Habilis, che risalgono a circa 2 milioni di anni fa. Nel 1972 Mary Leakey fece la sua più grande scoperta: a Laetoli, circa 40 km a sud di Olduvai, furono scoperte delle impronte fossilizzate di ominidi, due adulti e un bambino, risalenti a oltre 3 milioni e mezzo di anni fa.
Le gole di Olduvai sono anche il luogo dove viene ritrovato il primo monolite nel romanzo "2001: Odissea nello Spazio" di Arthur C. Clarke, da cui fu tratto il celebre film di Stanley Kubrick.
E' possibile discendere nella valle e visitare il luogo in cui nel 1959 sono stati ritrovati da Mary Leakey alcuni resti di ominidi (Australopithecus Boisei e Homo Habilis), accompagnati da una guida locale. La camminata dura circa 20 min. Sono consigliate scarpe comode.

A circa 20 minuti di macchina è possibile poi raggiungere il luogo in cui si trova una duna di cenere vulcanica (detta anche “polvere”), chiamata Shifting Sand Dune. La sua origine è dovuta ad un fenomeno chiamato barchan, ovvero quando una consistente quantità di polvere sul terreno viene spinta dal vento in un’unica direzione, creando così una vera propria duna a forma di semiluna. Questo processo è continuo nel tempo, ed ogni anno si sposta di circa 50/60 metri.
Il popolo Maasai crede che si sia formata molto tempo fa a causa di una violenta eruzione della montagna sacra Ol Doinyo Lengai (“Montagna di Dio”), che in giornate di cielo limpido è possibile scorgere all’orizzonte.
Altra caratteristica di questa duna è la sua composizione, prevalentemente ferrosa. Questo fa sì che la duna sia così compatta che, se si lancia una manciata di polvere in aria, anziché disperdersi si riunisce e cade nuovamente sulla duna.



Testi a cura di Tanzania Private Tours. Viaggi e Safari in tutta la Tanzania.

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